Nella stand up comedy non c’è l’improvvisazione, non c’è il rapporto col pubblico, non ci sono maschere. Il comedian è un tizio con un microfono che dà il suo punto di vista sulle eterne contraddizioni della vita umana, senza porsi su alcun piedistallo, senza partire dall’assunto “io e chi ride con me siamo nel giusto”, perché essere comico non significa necessariamente essere simpatico.

venerdì 28 giugno 2013

Tette


Penso che il seno delle donne abbia l'attenzione della maggior parte degli uomini.
Credo che sia naturale per gli uomini guardare le tette..
Ora io sono felicemente sposato con una donna che mi piace moltissimo e quindi non ho nessun motivo per guardare, però mi scopro sempre a fissare il seno delle donne.
Non importa chi siano: mia sorella, mia madre, ecc...
Sono lì che sto parlando e di colpo capisco ... Cazzo, ho appena guardato.
E come se le tette stessero cercando di attirare la mia attenzione:"Ehi, tu lassù! Sì tu! Guardaci!"
Credo che la ragione sia semplice: le tette sono sporgenti dal corpo.
Insomma è un po’ come se gli uomini nascessero con erezioni permanenti.
Gli uomini sarebbero guardati in modo diverso, anche i vestiti da uomo sarebbero diversi, soprattutto al cavallo dei pantaloni, per adattarli, ci sarebbero pieghe. Alcuni con più pieghe di altri.
Sono sicuro che tutti cercherebbero di esser discreti, ma a un certo punto lo sguardo cadrebbe lì, proprio perché, lui è "là fuori".
Se ci pensiamo sono le parti del corpo che sporgono quelle che ottengono più attenzione: seni, nasi, piselli sporgenti e grandi culi.
E sono proprio le donne quelle che se ne accorgono più degli uomini, altrimenti perché  ci chiederebbero continuamente:"Tesoro, il mio culo sembra grande con questi jeans?"
Il trucco quindi è mantenere uno sguardo fisso e stare all'erta

lunedì 17 giugno 2013

Incomprensioni


“Ti ho dato i migliori anni della mia vita!!!” – “Voi una ricevuta?”
“Così truccata quanti anni mi dai?” – “Non ti bastano quelli che hai?”
“Non mi capisci – “Cosa intendi dire?”
“Ehi bella perché non mi dai il numero?” – “D’accordo sei il 34”
"In cucina come mi trovi?" - "Come nel resto della casa: rompicoglioni?"
"Io e te abbiamo gli stessi gusti" - "Ma dai, ti piace la gnocca?"

mercoledì 12 giugno 2013

Ma che messaggio ci mandano le favole 3


Il gatto con gli stivali.
Un padre muore, ha un mulino, una casa e un gatto.
Ha tre figli: a uno il mulino, ad un altro la casa e al terzo, il gatto?!
Ma io impugno il testamento e ricorro il tribunale, 'sto vecchio rimbambito che cazzo di ripartizione fa. I fratelli se ne sbattono e si mettono in società alla faccia del figlio sfigato con il gatto.
Però il gatto non è un gatto qualsiasi è un gatto geneticamente modificato: è antropomorfo, parla, ha il pollice opponibile e indossa degli ambigui stivali con il tacco.
Il gatto fa un casino tremendo, manda via un orco dal suo regno e ci manda quello sfigato del suo padrone, che diventa re e fa dar fuoco al mulino e alla casa dei suoi fratelli e per sfizio fa anche impagliare il gatto
Morale: mutamenti genetici, sessualità ambigua, padri bastardi, fratelli figli di puttana

lunedì 10 giugno 2013

Ma che messaggio ci mandano le favole 2

Pinocchio
Un vecchio grazie all’inseminazione artificiale fa un figlio con una sega.
Questo qua se ne sbatte del vecchio padre diventa subito un teppista, non va a scuola, scappa da un tentato arresto da parte dei Carabinieri, fa comunella con due delinquenti da poco, tenta la via dello spettacolo, conosce una cubista con i capelli turchini e cerca di farsela, va ad un rave party organizzato da Lucignolo dove prende sostanze che gli fanno immaginare di essere un asino, si butta in mare dove tenta di uccidere una balena.
Morale: resistenza alle forze dell’ordine, delinquenza, droghe pesanti, molestie sessuali, danni a specie protette

sabato 8 giugno 2013

Ma che messaggio ci mandano le favole

Cenerentola.
Bambina orfana. matrigna con figlie che trasforma la sua figliastra in una sguattera, le fa cucire i palloni di cuoio e le scarpe da tennis e al padre naturale di Cenerentola va tutto bene.
L’amica immaginaria è una fata e le regala un vestito di Chanel e una carrozza. Una carrozza, ma regalale almeno una Mercedes. 
A che ora me la fai tornare a casa? A MEZZANOTTE!!! ma neanche dal centro anziani si torna più a casa a mezzanotte.
Alla festa Cenerentola si fa prendere la mano e beve come un camionista, il principe la nota e vuole portarsela a letto, ma lei scappa e nella foga dimentica una nike che aveva appena cucito, sale sulla carrozza Mercedes, l’alcool fa effetto e fa un incidente.
La matrigna la scopre e vuole fustigarla, arriva il principe con la nike e se la sposa.
Cenerentola diventa principessa e manda a cagare la famiglia.
Morale: lavoro nero, feste, alcool, corse clandestine, ripudio della famiglia

giovedì 6 giugno 2013

Cosa avrà voluto dire?

Se la tua ragazza ti dice:"Ti lascio perchè ho trovato una nuova dimensione", fatti delle domande

lunedì 3 giugno 2013

Vacanze

Tutti preoccupati per la prova costume. Io mi chiedo perchè? Cazzo, Carnevale è fra 9 mesi.

sabato 1 giugno 2013

Pronto Radio Taxi (storie vere di ordinaria follia)


-         Pronto Radio Taxi
-         Vorrei un taxi in via Marconi 45
-         Un attimo, ecco: Bari 6 in 3 minuti.
-         Guardi aspetto anche un po’ di più, ma io un terrone non lo voglio.

-         Pronto Radio Taxi
-         Salve sono un amico di Luca, un taxista, mi ha detto di fare questo numero per prenotare un taxi.
-         Certo dica pure, lei lo vuole in via?
-     Ma cosa sono queste domande? Io a lei non dico proprio niente, Luca sa benissimo dove abito. 

-         Pronto Radio Taxi
-         Un taxi al Carrefour.
-         Quale uscita per cortesia?
-         Non si preoccupi esco io, non importa che entri con la macchina...

-         Pronto Radio Taxi
-         Vorrei una taxi a casa mia
-         E dove è casa sua?
-         Dove vuole che sia, qui, dove abito io

-         Pronto Radio Taxi
-         Vorrei una canzone.
-         Una canzone??? Ma mi scusi, non è una radio!
-         E allora perché vi chiamate Radio Taxi!





Grazie a Viola Lorenza Savarese per il contributo