Come spiegare la musica blues.
Immaginate una giornata di sole,
in tarda primavera: gli uccellini che cinguettano sui rami, i fiori sugli
alberi mossi da una leggera brezza, ragazze in minigonna, giovani uomini e giovani donne
mano nella mano nei parchi a cercare un cespuglio compiacente, una natura in
piena di vita, gioia, luce e calore.
E ora immaginate voi stessi che
guardate tutto questo dalla finestra sbarrata di una galera,
mentre i secondini vi prendono per il culo e il vostro compagno di cella è un
energumeno di uno e novanta per centoventi chili che ha deciso di fidanzarsi
con voi.
Questo, più o meno, è il blues.
Il blues è caratterizzato
dall'utilizzo delle blue note Queste, come è noto, sono le note più tristi e
depresse del pentagramma, in dettaglio,
nella scala di Do le blue note sono:
Mib (che in gergo musicale significa ho fatto un mutuo
per comprarmi una Fiat Duna, ma ieri l’ho sfasciata contro un
castagno, oh yeah)
Fa# (la biondina in prima fila mi guarda ma tanto so che non me
la darà mai perché ha saputo della Duna, non in quanto sfasciata, ma in quanto
Duna, oh yeah )
Sib (Non è che è sempre bemolle e che oggi ho avuto una giornata
pesante, sai i pensieri,non è che ci possiamo rivedere? oh yeah)
Il vero cantante blues può essere
solo di due tipi a seconda del colore.
Cantante grasso nero:
sembra un incrocio tra Giampiero Galeazzi e Shaquille O'Neal. È così grasso che spesso non
passa per le porte dei locali, ed è quindi costretto a esibirsi unicamente in
strada o nelle piazze. Nel caso in cui sia di sesso femminile, è caratterizzato
da due tette
gigantesche. Come per un buco nero, ciò che vi cade dentro è perduto per
sempre, sebbene si racconti di un ardito palpeggiatore
sparito fra le tette di una cantante blues ad Orlando, e poi misteriosamente
riapparso tre anni dopo in Giappone
senza un rene.
Cantante bianco magro: di una magrezza
impressionante, gli occhi infossati, le guance scavate di un pallore mortale.
Porta i capelli lunghi e sporchi, oppure corti e sporchi, comunque sporchi e
abiti da straccione il cui significato è: non sono un raccoglitore di cotone
sperduto in una landa deserta sul fiume Mississippi, ma ho anche io ho i miei
problemi.
Il tipico musicista blues è il
chitarrista.
Il chitarrista blues ha grandi
vantaggi: può essere lento a fare le scale e lo chiameranno slow hand, può fare delle stecche e vi dirà che ha fatto
un bending.
Per suonare il vero blues devi
avere avuto problemi con la legge, devi almeno avere sparato a qualcuno giù a
Memphis, se uno al massimo ha preso una multa per divieto di sosta a Minerbio
può fare tre pezzi di liscio, poi andare a casa.
Ci sono stati tanti grandi
musicisti blues, Robert Johnson ad esempio. Robert Johnson non era un grande
chitarrista. Dopo la morte della moglie sparì e ritornò dopo un anno con una
tecnica invidiabile, alcuni dissero che aveva stretto un patto con il diavolo,
altri invece che aveva incontrato qualcuno che gli aveva spiegato che per
suonare la chitarra non bisogna soffiarci dentro.
Oppure Mississipi John Hurt. Le
canzoni di Mississipi John Hurt iniziavano spesso con il verso “I woke up this
mornig” “Mi sono svegliato questa mattina” seguito dall’elencazione di una
serie di avvenimenti da toccarsi i maroni: mogli che scappano, arresti per
scambio di persona, cartelle di Equitalia, che viene da dire o Mississipi sta
ben a letto la mattina.
Non voglio annoiarvi, quindi
chiudo con una frase che disse BB King nel 1973 durante un concerto a
Rimini:”Oh, per me una piada con lo squacqerone”
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